I test psicologici

I test, o reattivi, psicologici sono nati per espletare la funzione di misurare le differenze tra gli individui, oppure tra le reazioni di uno stesso individuo in condizioni diverse. Individuare deficit mentali, studiare gli individui mentalmente disturbati, i delinquenti, o le persone il cui comportamento si discosta notevolmente dalla norma, costituiscono esempi di applicazione che hanno dato impulso alla ricerca di diversi tipi di reattivi.

Notevole è stata ed è l’applicazione nel campo dell’istruzione: in alcuni paesi le scuole sono tra i principali utilizzatori di questi strumenti per classificare i bambini secondo la loro capacità di trarre profitto dalle diverse forme di istruzione, individuando eventuali ritardi mentali o particolari doti, per capire l’origine di eventuali cause di insuccesso ai vari livelli dei percorsi formativi, selezionare candidati per scuole professionali o per l’orientamento scolastico e professionale.

Le applicazioni dei reattivi sono molto diverse e ne esistono diverse categorie e anche all’interno dello stesso campo di applicazione, per esempio per l’orientamento scolastico e professionale, si possono utilizzare test che fanno parte di più categorie. Si possono somministrare test attitudinali, affiancati per esempio a test di personalità oppure a cosiddetti test d’intelligenza.

È possibile organizzare lo studio dei diversi tipi di test con una griglia di lettura che distingua la categoria dei test d’intelligenza, dei test attitudinali e dei test di personalità; ma possiamo altresì suddividere i test secondo le modalitàdi somministrazione: test proiettivi (mediante tavole contenenti raffigurazioni di situazioni stimolo), questionari(forma tipicamente usata in gruppo), di strutturazione della percezione (come le tavole di Rorschach), e prove pratiche (abilità manuali ecc.).

I test d’intelligenza globale, in particolare quelli somministrabili in gruppi vengono spesso usati come strumenti grezzi, di vaglio preliminare, ai quali vengono fatti seguire misurazioni più dettagliate di attitudini particolari (per la meccanica, per i lavori d’ufficio, per la musica o per l’arte ecc.).

Si sono studiate e messe a punto “batterie di test”, cioè combinazione di reattivi per svariati campi specialistici, dalla meccanica all’elettronica e, all’interno di questi campi, per le diverse specializzazioni.

Inoltre i reattivi sono costruiti in modo tale da scomporsi in sub-reattivi, per cui un individuo può ottenere un alto punteggio per esempio nell’abilità verbale e un basso punteggio nel sub-reattivo numerico, si possono distinguere così e considerare una maggiore quantità e qualità di elementi del rendimento dell’individuo impegnato in funzioni diverse. In questo modo si rende più significativo un quadro di abilità rispetto al risultato globale e rigido del Q.I.

Fra i requisiti essenziali di un test compare la validità, ossia la sua capacità di misurare ciò che si propone dimisurare. Innanzitutto deve essere molto chiaro il significato della variabile (o delle variabili) che il test misura; in secondo luogo l’enunciato verbale con cui si designa una variabile psicologica (es. “intelligenza”, “introversione”, “capacità di lettura”) ha significato se si può definire un metodo di verifica.

Oltre alla validità, di grande importanza è ritenuta l’attendibilità del test: schematizzando un test è attendibile quando mantiene nel tempo la sua validità: a distanza di tempo è in grado di misurare la stessa variabile dando gli stessi risultati.

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