Disponibilità – Quando la disponibilità senza limiti diventa un problema nella vita di coppia

Disponibilità

     Quando  la disponibilità senza limiti diventa un problema nella vita di coppia

Essere molto disponibili è di solito considerato un pregio importante. Lo è. La disponibilità ad adattarsi alle richieste del partner, a rinunciare o a mettere in secondo piano le proprie esigenze, ad andare incontro alle caratteristiche di personalità dell’altro, sono atteggiamenti che in generale facilitano l’accordo delle due persone coinvolte nella relazione.  Il problema è la misura. Una disponibilità senza limiti rende la relazione sbilanciata, il partner che prende una posizione prominente e egocentrica occupa gran parte degli spazi della relazione e delega chi è troppo disponibile in un angolo sempre più angusto e claustrofobico.

Una relazione così sbilanciata perde la normale e sana interattività, perde la ricchezza dello scambio delle due diversità, perde di vitalità e interesse reciproco. Se c’è uno/a che decide e l’altro/a accetta nella maggior parte delle interazioni, si struttura una dinamica che nel tempo diventa ripetitiva e priva di vitalità. La relazione si impoverisce, alla lunga non c’è nulla da dirsi, diventa noiosa per chi decide sempre e oppressiva per chi si adatta.

Ci sono diverse ragioni riportate dalle persone coinvolte in questo tipo di relazione: una delle più frequenti è il timore di discutere, il timore della reazione dell’altro o la paura della conflittualità in generale. Allora si è disponibili per non creare problemi o per non dover discutere o per non andare incontro a reattività ritenute insopportabili. Ci si muove per evitamento, un meccanismo di difesa che alla lunga porta alla mancanza di comunicazione. Si evita questo e quell’altro argomento, si evita di proporre attività comuni o iniziative che si teme vengano criticate, si evita di negare la propria disponibilità a fare cose che non si ha piacere di fare;  si arriva a sentirsi stretti in una morsa.

Anche chi nella coppia occupa la posizione centrale e prominente, nel tempo si ritrova a provare disagio. Si arriva ad avvertire una forma di solitudine, se a proporre e a decidere ogni cosa si è soli, perché l’altro è sempre consenziente, non solo ci si sente soli ma si comincia anche a provare disistima per l’altro, che non aggiunge nulla alla vita di coppia.

E dalla parte di chi è compiacente può esserci una personalità ‘falso sé’, cioè una propensione a godere del piacere di essere accettati, si è disposti a qualsiasi sacrificio pur di rincorrere un ideale di relazione senza macchia né fragilità. E dopo aver lavorato per mesi o anni a questo quadro idilliaco improvvisamente il castello si crepa e crolla miseramente e magari si scappa verso una nuova e, nella fantasia, promettente nuova relazione.

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